Le Maschere e i Ruoli: Quando i Prototipi Diventano Gabbie
Come liberarsi dagli stereotipi del ruolo per abitare autenticamente le proprie responsabilità. Nel campo della psicologia e della formazione esiste un tema centrale: la discontinuità biografica. Si tratta di una rottura in quella che è la percezione di sé, degli altri e del mondo. Indurre una situazione di discontinuità biografica è spesso anche l'obiettivo terapeutico: rompere meccanismi che nel corso del tempo si sono dimostrati non più funzionali alla salute degli individui.
Francesco Gardona
10/22/20257 min leggere


Il Paradosso del Ruolo: Tra Necessità e Trappola
Tutti possiedono una narrazione di se stessi, un racconto coerente che definisce chi si è, chi non si è, e come ci si relaziona al mondo. Quando viene attribuito un ruolo - nell'ambito professionale, familiare o sociale - si attiva automaticamente un processo di ricerca: come dovrebbe essere interpretato questo ruolo?
La Ricerca Automatica dei Prototipi
La prima reazione naturale è andare a ricercare nella propria mente e nell'ambiente circostante dei prototipi che possano fare da guida. Si cercano modelli per:
Interpretare meglio le aspettative legate a quel ruolo
Rispondere adeguatamente alle richieste contestuali
Sentirsi competenti e all'altezza
Ridurre l'ansia dell'incertezza
Questa ricerca è naturale e comprensibile. I prototipi offrono una prima mappa in un territorio sconosciuto, forniscono coordinate di base per orientarsi.
La Trappola dello Stereotipo
Quello che può diventare problematico in questa ricerca di prototipi è che ci si trova poi vincolati a essi fino al punto da non rendersi nemmeno più conto di quale possa essere:
La propria reale possibilità interpretativa di quel ruolo
La propria originale interpretazione del contesto
La propria autentica modalità relazionale
Il Meccanismo della Rigidità
Quando ci si aggrappa ai prototipi, si generano sorte di racconti, narrazioni che diventano mappe per muoversi e agire. Queste mappe servono per avere un'idea di cosa fare, ma contemporaneamente vincolano a modi di agire, pensare e sentire stereotipati.
Ci si interroga su:
Come dovrebbe agire chi ricopre questo ruolo?
Come dovrebbe sentirsi?
Quali comportamenti sono appropriati?
Di conseguenza si mettono in atto comportamenti basati sull'idea preconcetta del ruolo piuttosto che sulla percezione reale della situazione.
Le Conseguenze della Rigidità Prototipica
L'adesione rigida ai prototipi porta a derive problematiche nel medio-lungo periodo:
Distanziamento tra Individui
Di fatto non sono più gli individui a interagire, ma sono i prototipi. All'interno di un team, di un gruppo di lavoro, di una famiglia, questo può, alla lunga, non consentire più alle persone di comprendersi autenticamente.
Le interazioni diventano:
Superficiali e formali
Prevedibili ma poco nutrienti
Basate su aspettative rigide anziché su ascolto reale
Fonti di incomprensioni ricorrenti
Scollamento dalla Realtà Contestuale
Si crea una vera frattura, uno scollamento tra:
Le esigenze del momento contingenti (relazionali, umane, professionali)
Il modello che si sta applicando
I modelli sono appunto modelli: non possono andar bene per tutte le stagioni, per tutti gli ambienti, per tutte le situazioni. Ciò che funziona in un contesto può essere disfunzionale in un altro. Ciò che è appropriato in un momento può diventare obsoleto in un altro.
Perdita di Creatività e Adattabilità
Quando si agisce secondo prototipi rigidi:
Si perde la capacità di improvvisare
Si riducono le opzioni comportamentali disponibili
Si fatica ad adattarsi ai cambiamenti
Si soffoca la propria originalità
Il Caso della Leadership: Un Esempio Paradigmatico
Un esempio particolarmente rilevante riguarda i ruoli di responsabilità e leadership. Quando viene attribuito un ruolo di questo tipo, si cercano immediatamente modelli di comportamento di leadership.
I Prototipi di Leadership più Comuni
Spesso questi modelli ingabbiano in modi di comportarsi stereotipati:
Il leader "forte": non mostra mai debolezza, decide sempre con fermezza, non chiede aiuto
Il leader "carismatico": deve sempre ispirare, essere brillante, catturare l'attenzione
Il leader "democratico": deve sempre consultare, non può mai decidere autonomamente
Il leader "visionario": deve sempre innovare, rifiutare il consolidato, guardare lontano
Il leader "empatico": deve sempre comprendere, mai essere direttivo, privilegiare le emozioni
Il Problema dell'Adesione Acritica
Non ci si rende conto di quanto questa adesione acritica ai modelli possa creare problemi nel rapporto con la realtà concreta delle persone e delle situazioni. Il leader "forte" può perdere occasioni di crescita del team non delegando; quello "democratico" può paralizzare decisioni urgenti; quello "visionario" può trascurare l'operatività quotidiana.
Come Riconoscere di Essere in una Gabbia Prototipica
Alcuni segnali indicano che si sta agendo un prototipo piuttosto che una versione autentica del ruolo:
Segnali Cognitivi
Pensieri ricorrenti del tipo "Un buon [ruolo] dovrebbe..."
Confronti costanti con modelli ideali
Senso di inadeguatezza quando non si corrisponde al modello
Rigidità nel pensare alternative
Paura di deviare dal "copione"
Segnali Emotivi
Sensazione di "recitare una parte"
Fatica nel mantenere la coerenza con il modello
Inautenticità percepita
Frustrazione quando il modello non funziona
Ansia da performance
Segnali Relazionali
Interazioni che sembrano superficiali o formali
Difficoltà a connettersi autenticamente con gli altri
Feedback che si è "cambiati" o "distanti"
Conflitti ripetuti dovuti a incomprensioni
Sensazione che le persone reagiscano al ruolo, non alla persona
Segnali Contestuali
Il modello funziona in alcune situazioni ma non in altre
Rigidità nell'adattarsi a circostanze mutevoli
Risultati che non corrispondono agli sforzi
Sensazione che "qualcosa non quadra"
Inefficacia crescente nonostante l'impegno
Il Passaggio dalla Ricerca del "Come Dovrebbe Essere" al "Come È"
La svolta avviene quando si smette di chiedersi "Come dovrebbe essere questo ruolo?" e si inizia a chiedersi "Come sto sentendo questa situazione?"
Dal Prototipo alla Presenza
Invece di cercare di aderire a un'idea precostituita del ruolo, è possibile:
Rimanere collegati alla propria percezione interna
Ascoltare cosa la situazione specifica richiede
Lasciare emergere risposte originali
Abbandonare forme note per entrare in una dimensione più creativa
La Dimensione della Verità Relazionale
Quando si abbandona lo stereotipo, rimanendo più focalizzati su di sé e sul proprio focus interno, si entra in una dimensione più creativa, più originale, più personale.
Questa dimensione consente di comprendere meglio anche quale sia la tipologia di interazione che si viene a generare con gli altri. Si sperimenta una maggiore "verità" nella relazione - non più mediata da un rapporto stereotipato.
Il Processo di Liberazione dal Prototipo
Come liberarsi dalla gabbia del prototipo? Il processo richiede alcuni passaggi:
1. Riconoscimento
Prendere consapevolezza che si sta agendo un prototipo piuttosto che una versione personale del ruolo. Notare i segnali di rigidità e inautenticità.
2. Sospensione del Giudizio
Smettere di chiedersi "Come dovrei essere?" e iniziare a chiedersi "Come sto sentendo questa situazione? Cosa emerge in me in questo momento specifico?"
3. Connessione con il Sé
Rimanere collegati alla propria percezione interna piuttosto che all'immagine esterna da proiettare. Dare valore al proprio sentire autentico.
4. Sperimentazione
Provare comportamenti che non sono nel "copione" del prototipo, anche se inizialmente creano disagio o insicurezza. Permettersi di improvvisare.
5. Osservazione
Notare cosa emerge di nuovo, di creativo, di originale quando ci si allontana dallo stereotipo. Raccogliere feedback dalla realtà anziché dal modello ideale.
6. Integrazione
Costruire gradualmente un modo personale di abitare il ruolo che integri sia elementi dei prototipi utili sia la propria unicità.
La Discontinuità Biografica nel Ruolo
Quando si riesce ad abbandonare il prototipo per abbracciare una versione più autentica del ruolo, si sperimenta quella discontinuità biografica che rappresenta una vera crescita.
Prima della Discontinuità
"Sono il tipo di leader che..." (definizione rigida basata sul prototipo) "Un buon genitore fa sempre..." (prescrizione stereotipata) "Nel mio ruolo devo..." (obblighi derivati dal modello)
Dopo la Discontinuità
"Posso essere diversi tipi di leader a seconda della situazione e delle persone" (flessibilità basata sull'autenticità) "Come genitore rispondo alle esigenze specifiche di questo momento con questo figlio" (presenza situata) "Nel mio ruolo scelgo consapevolmente come agire in base al contesto" (agency personale)
Questa rottura permette di:
Accedere a risorse inaspettate
Connettersi più autenticamente con gli altri
Adattarsi meglio ai contesti reali
Ridurre lo stress della performance
Aumentare l'efficacia relazionale
Scoprire possibilità interpretative del ruolo prima inimmaginabili
I Contesti di Applicazione
Questa riflessione si applica a molteplici contesti della vita:
Ambito Professionale
Ruoli di leadership e management
Passaggi di carriera e nuove responsabilità
Lavoro in team multidisciplinari
Relazioni con clienti o utenti
Ruoli tecnici o specialistici con aspettative definite
Ambito Familiare
Ruolo di genitore (specialmente alla nascita del primo figlio)
Ruolo di partner in una relazione
Ruolo di figlio adulto con genitori anziani
Gestione delle dinamiche familiari allargate
Transizioni di ruolo (da figlio a genitore, da lavoratore a pensionato)
Ambito Sociale
Ruoli in organizzazioni di volontariato
Posizioni in gruppi di interesse
Relazioni di amicizia con aspettative definite
Ruoli comunitari
Partecipazione a gruppi o associazioni
In tutti questi contesti, il rischio è lo stesso: scambiare il prototipo per la realtà, perdendo la possibilità di creare qualcosa di originale e aderente alla situazione che si sta vivendo.
L'Invito: Dai Prototipi alla Creazione Personale
L'invito è quindi: prestare attenzione ai prototipi.
I Prototipi come Prima Mappa
I prototipi sono utili come prima mappa. Forniscono:
Un orientamento iniziale in territori sconosciuti
Coordinate di base per non sentirsi completamente persi
Esempi di possibilità da cui partire
Rassicurazione nell'incertezza
La Necessità della Rottura
Ma è necessario poi essere pronti a romperli per:
Creare un modello personale
Sviluppare un approccio più aderente al proprio sentire
Rispondere autenticamente al proprio percepire
Adattarsi al contesto relazionale e ambientale specifico che si sta vivendo
Non si tratta di rifiutare i modelli, ma di non esserne prigionieri. Si tratta di usarli come punti di partenza per poi costruire, attraverso l'esperienza diretta e la connessione con il proprio sentire, una versione personale e situata del ruolo.
Essere Pronti alla Discontinuità
È necessario rendersi conto di questo e essere pronti a creare una rottura per generare qualcosa di originale e aderente alla situazione che si sta vivendo.
La discontinuità biografica non è un evento traumatico da temere, ma un'opportunità di crescita. Rappresenta il momento in cui:
Si esce dalla gabbia del prototipo
Si scopre una gamma più ampia di possibilità
Si accede a parti di sé prima non integrate
Si crea qualcosa di nuovo e autentico
Il Coraggio della Rottura
Rompere con i prototipi richiede coraggio perché significa:
Accettare l'incertezza
Rinunciare alla sicurezza del modello conosciuto
Rischiare di sbagliare senza "scuse"
Assumersi la responsabilità di scelte personali
Tollerare temporanei momenti di disorientamento
Ma il risultato è una vita più autentica, relazioni più vere, e una maggiore efficacia nei propri ruoli.
Conclusione: Abitare i Ruoli con Autenticità
I prototipi sono utili come punto di partenza, ma è necessario essere pronti a creare una rottura per generare qualcosa di originale e aderente alla situazione.
La domanda da porsi non è "Come dovrebbe essere questo ruolo?", ma "Come posso abitare questo ruolo rimanendo connesso a me stesso e al contesto reale in cui mi trovo?"
La risposta non si trova nei manuali o nei modelli ideali. Si trova:
Nell'esperienza vissuta
Nell'ascolto di sé e degli altri
Nella disponibilità a rompere gli schemi quando questi non servono più
Nella connessione con ciò che si sente piuttosto che con ciò che si dovrebbe sentire
Si tratta di abbandonare le forme note per entrare in una dimensione più creativa, più originale, più vera. Una dimensione dove non si recita un copione scritto da altri, ma si improvvisa autenticamente sulla base di chi si è e di ciò che la situazione richiede.
I ruoli sociali, come le maschere teatrali, hanno caratteri definiti. Ma prendono vita diversamente a seconda di chi li abita e del contesto in cui vengono agiti. La sfida è abitarli con presenza, flessibilità e autenticità, senza lasciarsi imprigionare dai prototipi che, per quanto utili inizialmente, rischiano di diventare gabbie invisibili.
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