Benedite gli Accidenti: L'Arte di Trasformare l'Imprevisto in Opportunità
"Benedite gli accidenti, perché attraverso gli accidenti voi fate maturare la vostra abilità." Queste parole, pronunciate con serenità disarmante da un maestro di teatro durante una prova, racchiudono una delle intuizioni più profonde sulla natura del cambiamento umano. Un'intuizione che trova eco sorprendente nei principi della psicoterapia interazionista e che riguarda tutti noi, nella vita quotidiana come sul palcoscenico.
11/1/20254 min leggere
La Trappola della Codifica Perfetta
Immaginate un attore che si prepara a interpretare Arlecchino nella commedia dell'arte. Deve apprendere posture codificate, movimenti precisi, modalità interattive consolidate da secoli di tradizione. Ogni gesto ha il suo posto, ogni battuta la sua intonazione. È un processo necessario, persino affascinante: attraverso la rigidità della forma si impara la disciplina dell'arte.
Ma cosa accade quando, durante la rappresentazione, qualcosa va storto? Un collega dimentica una battuta, un movimento viene eseguito diversamente dal previsto, un oggetto di scena cade fuori tempo. L'imprevisto irrompe nella perfezione studiata. E l'attore inesperto reagisce con ansia, frustrazione, paura.
Questa reazione ci riguarda tutti, ben oltre il palcoscenico teatrale.
Il Paradosso del Controllo
Nella vita quotidiana siamo un po' tutti come quell'attore alle prime armi. Cerchiamo di tenere "le cose ben inquadrate e ben rimarginate", come si dice efficacemente nel linguaggio comune. Costruiamo schemi, routine, aspettative. Vogliamo che la realtà risponda a "determinate codifiche", che le cose vadano "più o meno sempre come sono state anticipate".
È un bisogno comprensibile, persino sano. L'ordine e la schematizzazione hanno la loro valenza: ci permettono di orientarci nel mondo, di prevedere le conseguenze delle nostre azioni, di sentirci sicuri. La nostra mente, per principio di economia, cerca naturalmente di "fare il minimo sforzo" possibile, affidandosi a ciò che è noto e prevedibile.
Ma c'è un problema: la realtà non è così cooperativa. L'imprevisto è la norma, non l'eccezione.
L'Accidente Come Maestro
Ed è qui che interviene l'insegnamento del maestro teatrale: "Benedite gli accidenti". Non "sopportate" gli imprevisti, non "gestite" le emergenze con rassegnazione. Benediteli. Accoglieteli come opportunità.
Perché? Perché è proprio attraverso l'imprevisto che maturiamo le nostre abilità, che sviluppiamo nuove competenze, che il nostro "personaggio" – sia esso un ruolo teatrale o la nostra stessa identità personale – evolve e si arricchisce.
Quando tutto procede secondo copione, rimaniamo nella zona di comfort. È solo quando qualcosa "cade fuori tempo" che siamo costretti a improvvisare, a trovare soluzioni creative, a scoprire risorse che non sapevamo di possedere.
Dal Teatro alla Vita: La Prospettiva Interazionista
Questa intuizione teatrale trova una straordinaria corrispondenza nella psicoterapia interazionista. Secondo questo approccio, il cambiamento non avviene attraverso l'aderenza rigida a schemi precostituiti (siano essi copioni teatrali o "diagnosi" psicologiche), ma attraverso la capacità di ri-significare l'esperienza, di guardare all'imprevisto da prospettive diverse.
Come l'attore che, superata la fase della codifica rigida, impara a portare "la propria personalità all'interno del personaggio" improvvisando e creando qualcosa di autentico, così la persona in terapia impara a vedere che gli "accidenti" della vita non sono solo ostacoli da rimuovere, ma occasioni di scoperta e trasformazione.
Il terapeuta interazionista, proprio come il maestro teatrale, non offre risposte preconfezionate o ricette da seguire pedissequamente. Piuttosto, aiuta la persona a sviluppare una diversa relazione con l'incertezza, a vedere nel "pertugio" dell'imprevisto non una minaccia, ma un'apertura verso nuove possibilità.
La Danza tra Struttura e Improvvisazione
C'è un equilibrio delicato da trovare. Non si tratta di abbandonare ogni struttura e vivere nel caos perpetuo. Come nota acutamente l'esperienza teatrale, anche quando rompiamo uno schema ed entriamo nel cambiamento, tendiamo dopo poco tempo a ri-schematizzare, a trovare un nuovo ordine.
E questo è naturale, persino necessario. Gli schemi ci servono. Ma la saggezza sta nel saperli attraversare, nel riconoscere quando è tempo di lasciarli andare, nell'avere il coraggio di "benedire" ciò che li mette in discussione.
La vera maestria – sul palcoscenico come nella vita – non sta nell'aderenza perfetta al copione, ma nella capacità di danzare tra codifica e improvvisazione, tra prevedibilità e scoperta, tra controllo e accettazione dell'incertezza.
Cambiare Approccio all'Imprevisto
Forse la lezione più importante di questa riflessione è proprio quella di cambiare il nostro approccio mentale di fronte all'imprevisto. Invece di viverlo con ansia come "una cosa fastidiosa, alle volte paurosa", potremmo imparare a vederlo come il maestro teatrale suggerisce: come il terreno fertile in cui "si può nascondere il valore della scoperta" e "il valore del cambiamento".
Questo non significa cercare deliberatamente il caos o l'instabilità. Significa piuttosto sviluppare quella che potremmo chiamare una "competenza nell'incertezza": la capacità di rimanere presenti e creativi quando le cose non vanno come previsto, quando la vita ci presenta variazioni non richieste nel copione.
Conclusione: Oltre la Paura dell'Imprevisto
"Ogni variazione che poteva esserci nell'interazione veniva vissuta come una cosa fastidiosa, alle volte paurosa." Questa frase descrive l'esperienza di molti di noi, non solo degli attori in formazione. Viviamo in una cultura che valorizza il controllo, la prevedibilità, la pianificazione perfetta.
Ma forse è tempo di imparare a "benedire gli accidenti". Non per masochismo o per rassegnazione, ma perché l'imprevisto è spesso la porta attraverso cui entra il cambiamento autentico, la crescita reale, la scoperta di chi possiamo diventare.
Sul palcoscenico della vita, come su quello del teatro, la vera arte non sta nel recitare perfettamente un copione prestabilito. Sta nel saper improvvisare quando il copione cambia, nel trasformare l'accidente in opportunità, nel fare della variazione imprevista non un nemico da temere, ma un alleato da accogliere.
E voi? Come vivete l'imprevisto nella vostra quotidianità? Riuscite a "benedire gli accidenti" o li percepite ancora principalmente come minacce? La gestione dell'incertezza resta una delle sfide più affascinanti del nostro tempo, e forse condividere le nostre esperienze può aiutarci tutti a sviluppare quella competenza nell'incertezza che la vita contemporanea sempre più richiede.
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